Lino ci ha lasciati

Lino ci aveva conosciuto incrociando la nostra esperienza per un commercio equo e solidale durante il suo impegno incessante per un mondo migliore. In questa ricerca di giustizia era davvero instancabile.
All'associazione ha dato un contributo importante sia come semplice volontario di bottega (insieme con la figlia che lo aiutava al computer perché temeva di fare pasticci), sia come membro del direttivo, fino a quando la malattia non lo ha costretto a mollare qualche impegno.
Alla sua famiglia vogliamo esprimere il nostro affetto e il grazie per tutto quello che da Lino abbiamo ricevuto.

1 commento:

renato ha detto...

Che senso hanno certe cose. Fatichiamo a capirlo. A me sembra molto bello questo brano di don Tonino Bello che credo si possa applicare, con gratitudine, alla vita di Lino.
"Il Signore nostro Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi" (San Paolo)
Non è vero che si nasce poveri.
Si può nascere poeti, ma non poveri.
Poveri si diventa.
...Di fronte alle ingiustizie del mondo, alla iniqua distribuzione delle ricchezze, alla diabolica intronizzazione del profitto sul gradino più alto della scala dei valori, il cristiano non può tacere.
Come non può tacere dinanzi ai moduli dello spreco, del consumismo, dell'accaparramento ingordo, della dilapidazione delle risorse ambientali.
Come non può tacere di fronte a certe egemonie economiche che schiavizzano i popoli, che riducono al lastrico intere nazioni, che provocano la morte per fame di cinquanta milioni di persone all'anno, mentre per la corsa alle armi, con incredibile oscenità, si impiegano capitali da capogiro.
Ebbene, quale voce di protesta il cristiano può levare per denunciare queste piovre... Quella della povertà!
Anzitutto, la povertà intesa come condivisione della propria ricchezza.
E' un'educazione che bisogna compiere, tornando anche ai paradossi degli antichi Padri della Chiesa: "Se hai due tuniche nell'armadio, una appartiene ai poveri"...
La condivisione dei propri beni assumerà, così, il tono della solidarietà corta.
Ma c'è anche una solidarietà lunga che bisogna esprimere.
Ed ecco la povertà intesa come condivisione della sofferenza altrui...
Povertà che si fa martirio: tanto più credibile, quanto più si è disposti a pagare di persona.
... L'educazione alla povertà è un mestiere difficile: per chi lo insegna e per chi lo impara.
Forse è proprio per questo che il Maestro ha voluto riservare ai poveri, ai veri poveri, la prima beatitudine.